COMUNICATO STAMPA
Il pilota di San Marino, passato al comando dalla terza prova speciale, ha poi dominato la scena con determinazione interrompendo la lunga serie di successi Porsche che durava ininterrottamente dal 2000.
Alle sue spalle il senese Salvini – primo ai fini della classifica tricolore – ed il lombardo Ambrosoli, entrambi al via con una coupé di Stoccarda.
Si è concluso nel pomeriggio odierno a Capoliveri il XXIII Rallye Elba Storico-Trofeo Locman Italy, organizzato da Aci Livorno Sport e valido quale settima prova del Campionato Europeo Rally Storici e ottava dell’italiano di specialità.
La gara, che da quest’anno ha cambiato la propria location dalla storica sede di Marina di Campo portandosi a Capoliveri, ha proposto come consuetudine tre giorni di sfide, iniziate giovedì sera e concluse oggi dopo ben quattordici Prove Speciali. Sfide che hanno incoronato per la prima volta il sammarinese Marco Bianchini, alla guida della Lancia Rally 037, vettura ammessa al via del Campionato Europeo senza acquisire punteggio per la classifica.
Affiancato dal versiliese Emanuele Baldaccini, Bianchini aveva preso il comando della gara dalla terza prova speciale, la prima di ieri, dopo avere iniziato il confronto con cautela, per poi riuscire a controllare gli attacchi che arrivavano da diversi contendenti, soprattutto del senese Alberto Salvini e del lombardo di Lecco Marco Raoul Domenicali, entrambi con una Porsche 911.
La giornata odierna, alle spalle di Bianchini, ha conosciuto una spettacolare bagarre con Salvini poi riuscito a chiudere al secondo posto assoluto oltre che primo del secondo raggruppamento (vetture dal 1970 al 1975), nonostante una difficoltà sofferta a metà dei duelli di oggi per aver centrato una pietra in traiettoria durante la decima prova, problema che gli ha fatto finire la gara con una spalla dolorante. Salvini ha pure sudato freddo con la rottura successiva del braccio di una sospensione, nonostante la quale ha saputo tenere ben salda la posizione d’onore nell’assoluta, con la soddisfazione anche di aver firmato la vittoria nella classifica tricolore .
Terza posizione finale per il comasco Luca Ambrosoli (Porsche 911), autore di uno spettacolare duello oggi con Domenicali. Quest’ultimo aveva chiuso la prima tappa sopra il gradino più basso del podio, per poi venire sorpassato dall’altro durante la PS 11, il primo giro sul Monte Perone, andando in crisi di gomme. Ambrosoli, con 9” di vantaggio finali, ha quindi vinto il terzo raggruppamento (vetture costruite dal 1976 al 1981) proprio sull’altro, mentre nella classifica di vertice di categoria è costantemente mancato l’attuale leader della classifica continentale, il cuneese Enrico Brazzoli (Porsche 911), certamente condizionato ieri da un ritardo “pagato” ad un Controllo Orario. Bello il rush finale di questa categoria tra la Opel Ascona 400 del piemontese Bruno Migliara, penalizzato anche lui da un ritardo ad un controllo orario, contro il bresciano Roberto Montini (Porsche 911): ha prevalso all’ultimo tuffo il primo per un solo secondo.
Il primo raggruppamento (vetture costruite prima del 1969) è stato terra di conquista dell’esperto alessandrino Luigi Capsoni (Renault Alpine A110), anche lui passato al comando della categoria dalla terza prova dopo aver rilevato il testimonio dal torinese Adriano Salvi (Porsche 911 S), poi fermatosi verso l’epilogo di gara. Capsoni ha vinto davanti al finlandese Tuomo Liukkonen (Ford Escort) e terzo Luigi Zampaglione (Porsche). I primi due hanno così proseguito le loro spettacolari schermaglie alla distanza per la classifica continentale di categoria.
Il secondo raggruppamento è stato vinto, come già accennato, da Salvini con il ternano Piero Carissimi (Porsche 911) al secondo posto, dopo una prestazione definita maiuscola in quanto ha corso buona parte della gara debilitato da un fastidioso stato influenzale. Il terzo podio di categoria è andato al ceco Janota, con una Opel Kadett GT/E, rafforzando così la sua leadership continentale su Antonio Parisi (Porsche 911), giuntogli direttamente alle spalle in classifica.
Non sono mancate anche punte di vero spettacolo, certamente con la prova spettacolo di giovedì sera a Capoliveri, cui hanno assistito migliaia di persone ed in gara soprattutto grazie al bresciano “Pedro”, anche lui trasparente ai fini della classifica dei due campionati in quanto al volante di una Lancia Rally 037, con la quale ha finito buon quinto nella generale, per discriminante.
Tra gli elbani, sempre molto acclamati dal caldo pubblico locale, hanno prevalso Gianotti-Bonanno (Porsche 911), diciottesimi nella generale e undicesimi nel terzo raggruppamento.
Diversi i ritiri di rilievo, da quello del valtellinese Da Zanche, già dopo la prima prova speciale di giovedì sera per rottura del motore alla sua Porsche 911, a quelli di ieri del siciliano Maurizio Plano (Porsche 911, poi rientrato oggi con la formula del “Super Rally”, quindi con una penalità) e del norvegese Walter Jensen (Lancia Rally 037) entrambi usciti di strada, del giovane bresciano Nicholas Montini (Opel Kadett GTE- rottura albero di trasmissione), del livornese Giovanni Galleni (Opel Ascona 400- trasmissione lungo la quarta prova) e del trentino Roberto Bigoni (Talbot Lotus), per problemi meccanici.
Per gli amanti delle statistiche, al Rallye Elba Storico è stata interrotta una lunga serie di successi Porsche (dal 2000), mentre la mitica Lancia Rally è tornata al successo sull’isola dopo 26 anni dall’ultimo alloro conquistato da Dario Cerrato con l’esemplare del Jolly Club (1985).